Karen Dalton, quando il talento non vende

Karen Dalton in my own timeCorreva l'anno 2007 quando, su Last.Fmmi sono imbattuta in Karen DaltonRicordo che l'impatto con la sua voce mi ha disintegrata e riassemblata in un brivido. All'epoca in giro non c'era nulla su di lei, così mi son fatta spedire i suoi dischi dagli Stati Uniti. Karen, come molti talenti, non ha venduto abbastanza per essere ricordata, gran peccato davvero. 
La miglior voce sconosciuta della scena di New York degli anni '60. The Guardian
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La Dalton è nata nel 1937  in Oklaoma, mezza Cherokee è cresciuta in un ambiente mistico intriso di tradizioni e leggende dei nativi americani. Nei primi anni '60, con un marito alle spalle,  si è traferita a New York con una 12 corde, il banjo e uno dei suoi due figli. Da subito si è inserita nella scena folk blues imponendosi come un fenomeno.
In quel periodo la mia cantante preferita era, senza ombra di dubbio, Karen Dalton, cantava come Billie Holiday e suonava la chitarra come Jimmy Reed.  Bob Dylan
Quando il talento non vendeIl suo primo disco è  It's So Hard to Tell Who's Going to Love You the Best del 1969, pubblicato dalla Capitol.  La vena folk dell'artista si coglie sin dalla prima nota e la sua voce, calda ed elegante, è così magnetica e sfumata che pervade e invade. Non si può resisterle.
In my own time, dalla vena più "pop" è stato registrato tra il 1970 e il '71 con la collaborazione del produttore Harvey Brooks e contiene 10 pezzi. Questo LP è stato prodotto dalla Sunshine Records di Michael Lang, uno degli organizzatori di Woodstock ed è stato registrato a due passi dalla famosa tenuta del festival. In questo disco Karen emoziona con eleganti interpretazioni di pezzi come "Katie cruel" e "When a man loves a woman" senza perdere il filo e rendendo personali brani non certo inediti. Proprio la sua voce, spesso accostata a quella di Billie Holiday, ha in aggiunta una graffiatura alla Janis Joplin oltre alla calda perdizione e  alla sofferenza incondizionata.
Karen Dalton It's So Hard to Tell Who's Going to Love You
Entrambi i lavori di Karen Dalton sono stati flop commerciali e nessun discografico in circolazione ha più voluto saperne di lei. L'artista, molto apprezzata da Dylan, non è riuscita a spiccare il volo neppure sotto la sua ala e si sa, quando il talento non vende le porte si chiudono.
Forse l'insuccesso si deve alla sua natura autodistruttiva, all'uso eccessivo di alcool e droghe di ogni genere, tra cui l'eroina?L'oblio potrebbe essere legato all'esecuzione di pezzi non originali,  in un momento in cui c'era una sovrabbondanza di nomi e di persone che volevano dire la loro? Non credo, è difficile per un ascoltatore moderno, capire come, pur essendo nell'ambiente giusto, lei non sia andata avanti.
Il divorzio, la lontananza dai figli e l'insuccesso nel mondo della musica l'hanno fatta sprofondare, tossica e senza un tetto. L'amico Lacy Dalton (così chiamato in onore della cantante), ha cercato, negli anni '90, di farla entrare in riabilitazione promettendole una sessione di registrazione ma all'uscita dal Rehab, Karen è morta d'overdose. Sola, per le strade di New York. Aveva 55 anni.
Rimangono due dischi meravigliosi e alcuni bootleg. Di certo quando il talento non vende la cosa è una grave perdita per tutti.

Karen Dalton è la mia cantante blues preferita.  Nick Cave





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