Intervista a Kristi Stassinopoulou

Kristi Stassinopoulou è una cantante greca che seguo da qualche anno. I suoi dischi, tutti diversi, spaziano dalla musica elettronica a quella tradizionale. Molto apprezzata nell'ambiente della world music ha raggiunto le vette della classifica europea con il disco Echotropia del 2001 mentre con Greekadelia del 2012 si è piazzata al n° 1 in quelle mondiali. Nell'ultimo mese, dopo aver scritto un post su di lei, l' ho contattata imbastendo una corrispondenza via mail culminata con questa intervista in cui le ho chiesto del suo lavoro e del suo tempo libero. Dalle sue risposte vien fuori una donna semplice e concreta, direi coi piedi ben saldi alla terra e la testa ben oltre le nuvole; un'artista che merita d'essere conosciuta.. 
Ascolta l'album Greekadelia
interview Kristi Stassinopoulou
Quando hai iniziato a scrivere e suonare musica?
Quando ero bambina, mio fratello maggiore, oggi professore di ingegneria, aveva creato una piccolo baracchino con il quale, per giocare, riuscivamo a raggiungere stazioni radiofoniche estere. Passavamo le vacanze a Kalamata, una città portuale a sud del Peloponneso in cui le onde radio sono facilmente trasmissibili via mare visto che la Grecia è crocevia tra Europa, Africa e Asia. Ascoltavamoo programmi provenienti da tutto il Mediterraneo: Italia, Malta, Egitto e Nord Africa, il Medio Oriente, l'Asia Minore e i Balcani. Tutti questi suoni, lingue, cantate e parlate diversi erano magici per me! Iniziai così a imitarli scrivendo poesie. Come tutti ho iniziato a strimpellare la mia prima chitarra durante l' adolescenza: bands con gli amici, sale prove casalinghe nei garage e in case disabitate ad Atene, piccoli concerti a scuola, ecc.. In quel periodo si suonava soprattutto musica rock ma il mio cuore era innamorato dei suoni popolari e delle melodie tradizionali provenienti dalla Grecia, dalle isole e dall'Asia Minore.

Che significato attribuisci alla parola "tradizione"?
Per essere in grado di decollare e volare in alto, bisogna avere i piedi per terra e da lì ... andare lontano. Più solide sono le radici, più alto è il volo. Questa è la tradizione: qualcosa dato a noi dalle generazioni precedenti. Un regalo prezioso che dobbiamo rispettare e preservare che va usato anche come strumento per andare oltre.

acropoli atene

Qual è il tuo rapporto con la tecnologia?
Mi sento molto fortunata ad aver vissuto in un'epoca e in un luogo del mondo in cui ho avuto la possibilità di sperimentare il trapasso verso le innovazioni tecnologiche, tieni presente che in Grecia non tanti anni fa non c'era l'elettricità, niente auto ne il telefono. Amo la tecnologia e i servizi che ci sta offrendo, rende la nostra vita più comoda  grazie alla semplificazione della comunicazione con tutto il mondo, inoltre ci sono tante cose che si possono fare al giorno d'oggi in musica come avere uno studio di registrazione in un computer portatile. In un Pc si può avere un'intera gamma di suoni diversi e creare musica di qualsiasi genere, tutto questo è incredibile! Ma vi è anche il rischio di rimanere intrappolati da essa come sta accadendo a noi nel mondo occidentale.Quindi si, mi piace la tecnologia ma per me la dimensione migliore è quella naturale e pura, dove sono in grado di sentire e di osservare e imparando dal genio "tecnologico" della natura.

kristi stassinopoulouQuando scrivi i tuoi libri  il processo creativo è simile a quello delle canzoni?
La musica è un'arte sociale che coinvolge molte persone. Scrivere è una cosa intima, in cui vi è solo lo scrittore e la scrittura. Io amo entrambi i mondi. Stathis Kalyviotis, il mio compagno è il compositore delle nostre musiche e io sono principalmente il paroliere. Le prime idee delle nostre canzoni, la prima melodia e il testo, di solito arrivano quando siamo in tranquillità. Iniziamo la registrazione in casa a cui seguono le prove, le registrazioni e i concerti dal vivo.  I live sono qualcosa di magico in cui si instaura un collegamento diretto con il pubblico nei club e nei festival all'aperto, un brusio piacevole, pieno di avventure, energia e la condivisione della nostra musica con altre persone. L'altro lato di me è solo amore per il silenzio, in cui mi concentro nella scrittura. Scrivere libri ed essere musicista è una bella combinazione di due modi completamente opposti di esprimermi, che mi mette in equilibrio.

 Qual è il tuo prossimo progetto?
Io non amo tanto la parola progetto, ma comunque lo si vuol chiamare... ecco diciamo che in questi giorni stiamo registrando nuove canzoni per il prossimo album.

Che musica ti piace ascoltare nel tempo libero?
Questi ultimi anni amo ascoltare musica tradizionale che è sopravvissuta attraverso decenni o secoli, in particolare la musica modale, il canto bizantino, la musica classica indiana e strumentisti popolari come Petroloukas Chalkias o brani provenienti dalle zone rurali della penisola greca, come i CD compilation di Domna Samiou e importanti cantanti provenienti dall' India, come Kishori Amonkar. Questi sono i miei principali ascolti oggi.

Stessa domanda in riferimento ai libri e all' Arte
E la risposta è pressochè la stessa... io non sono più interessata alla letteratura che ho ampiamente letto nella mia vita, ora sono indirizzata verso la scrittura Veda e Upanishad; leggo libri di filosofia, esoterici e di storia.

Hai una citazione preferita?
"Be happy"

Intervista originale in inglese
When did you start writing and playing music?
When I was a kid, my elder brother, a professor of engineering nowadays, had turned a small radio to worldwide receiver and used to play with it all night through, trying to reach different radio stations from the outside world. We used to spend our summer vacations in the homeland of my father, Kalamata, a city port in the far southern end of the Peloponnesus. Radio waves are easily transmittable over the sea. Greece is at the crossroads between Europe, Africa and Asia, so my brother’s handmade radio receiver was easily catching programmes with songs from all the coasts of the Mediterranean sea: Italy and Malta, Egypt and Northern Africa, the Middle East, Asia Minor, the Balkan countries. All these different sounds, different instruments played, different languages sung and spoken, they sounded so magical to me! As a very small child I was trying to imitate them and create peculiar songs, words and poems. My first guitar I started scratching of course in my teenage years: Bands with friends, self-made rehearsing studios in underground rooms and in deserted houses of Athens, small concerts in high school, in parties, etc. It was mainly rock music for us those days. But my heart was also secretly in love with folk sounds and traditional tunes from Greece, from the islands and from Asia Minor.

What does it mean for you the word “tradition”?
To be able to take off and fly high, one needs to have feet on the ground and from there... to push forward. The more solid the ground, the higher the fly. That’s tradition:  Something given to us by the previous generations.  A precious present that we should respect and preserve, but also use as a tool to go further.

What is your relationship with technology?
I feel very lucky to have lived in an era and in a spot of the world where I had the chance to experience both: the 21st century’s technology, but also places in Greece where there was not even electricity yet, no cars, not even telephone. My generation had the chance to experience this interesting turning point in the history of mankind.
I love technology and the services that it is offering to us, which make our lives more convenient and our communication with the whole world so easy. There are so many things one can do nowadays in music with the use of music technology. We can have a whole recording studio in a laptop. A whole palette of so many different sounds, to work with like a painter and create music of any kind. All this is amazing!But there is also the risk to get trapped by it and become too sybaritic, like is happening to us in the western world. 
I like technology, but for me the best of all is whenever I manage to find myself in natural and pure places with no technology at all, where I am able to feel and observe and learn from the genius technology of nature.

What about your books, is it the same process about writing songs and books?
Music is a social art, involving many persons. Writing is an intimate thing, in which there is just the writer and the writing. I love both, and the one is resting me from the other. Stathis Kalyviotis, my yearlong partner, is mainly the composer of our songs, I am mainly the lyricist. The first ideas of our songs, the first melody and the lyrics, they usually come when we are in quietness. We start recording them at home. Then follows all the involvement with other people. Rehearsals, recordings, live concerts, this magical, direct connection with the audience in clubs and in open air festivals, and being on the road in full action. A nice buzz, full of adventure, high energy and sharing of things with other people.
The other side of me is just my beloved diving in silence, all alone with my writing. It’s a nice combination of two totally opposite ways to express myself, which puts me in balance.

What’s your next project?
I don’t so much like the word project, but whatever we name it...  these days we are recording our new songs, for a new album.

Something about you and your free time: what’s your favourite music?
These last years I mostly enjoy listening to old, original, traditional music. The kind of music that survived through decades or centuries. It’s mainly modal music that interests me and clears my ears from all day involvement with the sound: Byzantine chanting, classical Indian music, folk instrumentalists like Petroloukas Chalkias, folk songs from the rural areas of the Greek peninsula, like the compilation CDs of Domna Samiou, important vocalists from India, like Kishori Amonkar. It’s this kind of things that I mostly enjoy listening to nowadays.

Same question about books and Art
And a similar answer... I am not any more interested that much in reading literature and specifically fiction, all of which I have read a lot in  my life. Now my best is to be diving deep in the scripts of the Vedas, the Upanishads, books about philosophy, esoteric schools of though, history.

Have you a favourite quote?

“Be happy”

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