Yoko senza Lennon
Tutto ciò che la coppia ha fatto sino all'8 Dicembre 1980 si conosce per bene; fu in questo periodo che il lavoro dell'artista fu oscurato dalla sua vita privata, mettendo in risalto la sua eccentricità e abolendo, agli occhi del pubblico e dei media, il suo talento creativo. In musica il suo primo lavoro, Two virgins, risale al 1968 in compagnia di Lennon. Tra i dischi solisti consiglio l'ascolto di Feeling the space, del 1973 e Yes I'm a Witch del 2007.
Dopo la morte del marito, Yoko ha ripreso la sua carriera esponendo nei più prestigiosi musei del mondo, creando opere ispirate agli ideali di pace e tolleranza e criticando in maniera irriverente le credenze e i costumi della nostra società. Ancora oggi eccentrica e provocatoria, poliedrica e sempre interessante offre, a chi riesce andare oltre la parola Beatles, numerosi spunti di riflessione.
"Yoko Ono é la più famosa artista sconosciuta: tutti sanno il suo nome, ma nessuno sa veramente quello che fa."
"Yoko Ono é la più famosa artista sconosciuta: tutti sanno il suo nome, ma nessuno sa veramente quello che fa."
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* L'esibizione ha scatenato lunghi e infiniti dibattiti sui social media e nel mio salotto. Mi ha colpita in particolare un'osservazione dell'artista Patrizio Fariselli in relazione a un montaggio dell'esibizione di Yoko Ono su un brano di Katy Perry, gli ho così chiesto di poterla pubblicare:
"Vorrei dire due parole riguardo questa potente performance di Yoko Ono. [...]
Altre volte ho visto un rigetto simile, ma dal vivo. Per esempio alla performance Empty Words di John Cage (amico ed estimatore di Yoko Ono) al Lirico di Milano; oppure ai primi concerti degli Area (in particolar modo quello del 1973 al Palazzo dello sport di Roma) quando, appena Demetrio iniziava a cantare, pareva venisse dato il segnale di massacrare quegli impudenti che osavano profanare il consueto rito esterofilo del rock.Se dal punto di vista dell’estetica musicale spicciola, questo brano di Yoko Ono è effettivamente indifendibile, da una prospettiva squisitamente performativa è delizioso.Le sue strida si sovrappongono a contrasto (e che contrasto) a un melenso pezzo di Katy Perry, e se, con un radicale spostamento di prospettiva, focalizziamo la nostra attenzione sulla voce, scopriremo facilmente che il corpo estraneo è… proprio il pezzo pop. [...]
Provate ad ascoltarla NON come si trattasse della cover di un qualsiasi cantante che si confronta con questioni musicali ortodosse, ma per quel che è: l’opera di un’artista che ribalta i parametri e il senso di un prodotto popolare. Forse, così, questa inascoltabile canzone aprirà la vostra mente a nuove, interessanti prospettive". Patrizio fariselli
Provate ad ascoltarla NON come si trattasse della cover di un qualsiasi cantante che si confronta con questioni musicali ortodosse, ma per quel che è: l’opera di un’artista che ribalta i parametri e il senso di un prodotto popolare. Forse, così, questa inascoltabile canzone aprirà la vostra mente a nuove, interessanti prospettive". Patrizio fariselli
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