Japan, Gentlemen Take Polaroids

Se si vuole ascoltare un disco senza "tempo", ma al "contempo" ben inquadrato "nel tempo" Gentlemen Take Polaroids dei Japan è ciò che state cercando. Tornando indietro con la mente è molto probabile che il mio amore per David Sylvian sia nato qui, in mezzo a queste note euro asiatiche dai contorni mistici e rarefatti.. 
Premi PLAY
David Sylvian, JapanGentlemen Take Polaroids, uscito nel 1980, è il quarto lavoro dei Japan, band piovosamente londinese che ha cavalcato l'onda della New Wave inserendo all'interno della sua ricerca una miriade di suggestioni. Per inquadrare questo gruppo pensiamo al basso di Mick Karn, sempre travolgente come alla voce di Sylvian, vero gentiluomo decadente piuttosto che alla batteria ipnotica di Jansen o alle tastiere di Barbieri, pura rarefazione emozionale.
In Gentlemen le sonorità sintetiche anni 80' iniziano ad essere presenti in maniera incisiva, elevandosi grazie alle suggestioni che i frequenti viaggi nella terra del Sol Levante hanno impresso nelle teste dei musicisti-viaggiatori. Viene facile immaginare quale sia il calderone sonoro da cui è fuoriuscito il disco ma intuirne il risultato è tutt'altra cosa. Tra gli artisti più influenti nella composizione dell'album non si può non menzionare Ryuichi Sakamoto -e la sua Yellow Magic Orchestra- che collabora attivamente scrivendo a quattro mani con Sylvian.  
Gentlemen Take Polaroids è senz'altro un disco decadente in cui la ballata si fa elettronica e mistica; i suoi contorni speziati e nebulosi, anche grazie alla voglia di sperimentare, elevano le sonorità pop standard del momento rendendo questo lavoro un ascolto unico e prezioso; al suo interno si possono trovare una miriade di spunti ben calibrati che fanno la differenza tra un buon disco e un capolavoro. 10+

Commenti