Intervista, Dan Solo - Classe A

Dan Solo classe AIn tanti conoscerete Dan Solo che è stato il bassista dei Marlene Kuntz da Il Vile a Fingendo la Poesia (1996-2004). Dan Solo è uno di quelli che quando lo vedi suonare Live ti vien da definirlo "un Treno" o almeno dalle mie parti si usa definire così quelli che hanno una marcia in più. Dopo e durante l'esperienza coi Marlene Dan Solo ha suonato con i Petrol e ha curato la colonna sonora di "Indagine Su Un Cittadino Di Nome Volontè". Ho avuto il piacere di intervistare Dan Solo che è recentemente uscito con il suo primo disco solista "Classe A", un lavoro di ampio respiro che non si focalizza sul genere risultando, nonostante ciò, un ascolto omogeneo e interessante.

Buongiorno Dan, inizio l’intervista facendoti i complimenti per il disco, è davvero interessante, elegante e raffinato; più l’ascolto e più mi appassiono. Come è nato Classe A?
Classe AClasse A nasce dall’esigenza di fare qualcosa che ancora non avevo fatto, e di cose ce ne sono molte. Per esempio, scrivere un album di canzoni in totale libertà espressiva, senza condizionamenti o influenze esterne; l’unica maniera per affrontare un’idea del genere era farlo da solo. Sono partito dai testi, ma senza una suggestione melodica. La musica è arrivata come conseguenza. A mano a mano che la musica emergeva, anche le parole si districavano da una matassa di quartine e frasi e andavano a comporsi ordinatamente. Ho quindi realizzato una serie di provini “casalinghi” dove per esigenze di scrittura ho usato la mia voce per stendere le parti melodiche. Senza rendermene conto ho gettato le basi per un disco solista. Da sempre collaboro nella stesura dei testi con altri cantanti, e sovente le mie parole sono state interpretate da altri. Nella realizzazione dei provini, mi sono reso conto che queste parole, le parole che compongono Classe A, potevano essere cantate soltanto dal suo autore, cioè da me. Così mi trovo, oggi, a fare il cantautore, anche se non è stata una scelta premeditata.
Come mai questo Titolo?
Classe A evoca molte cose, la “A” è per me anarchia, amore, attitudine… Classe A è un modo per definire il livello qualitativo di uno strumento elettrico o elettronico, ad esempio, un amplificatore, una lavatrice… è la top class, l’apice (ecco un’altra “A” pertinente). Classe A è anche commercio, mercato, valore nel senso commerciale, mi piaceva l’idea di un titolo con tanti significati, anche opposti e in contraddizione tra di loro.
Dan Solo Marlene KuntzIl tuo disco è raffinato, pulito e genuino; ha davvero “classe” quindi vorrei chiederti, secondo te esiste l’eleganza nella composizione musicale?
Certamente, l’eleganza ha parametri che sono variabili e che cambiano di cultura in cultura. Nel rock in Italia, o forse in genere in occidente, il canone estetico è “brutto sporco e cattivo”, altrimenti sei considerato pop; personalmente, mi lavo e curo il mio modo di vestire, ma non mi sento e non sono pop. Ho curato molto la stesura delle undici canzoni che compongono questo lavoro, inseguendo un impossibile ideale di perfezione. La perfezione non l’ho raggiunta, e ci mancherebbe, ma ho forse invece trovato la mia eleganza, che è in fin dei conti un equilibrio tra le forme e i contenuti.
 Cosa mi dici del Tour?
Insieme alla mia agenzia stiamo cercando di organizzare un vero e proprio tour, la formazione che mi accompagna dal vivo non sarà la stessa che ha suonato in Classe A; tranne Roberto Sanna (chitarra) che collabora con me sin dall’inizio del progetto, gli altri musicisti sono entrati in seconda battuta, e sono Luca Costanzo alla batteria e Raffaele Carano alla chitarra.
Da “addetto ai lavori” come ti sembra la musica (in particolare quella rock/ cantautorale) italiana oggi?
Difficile rispondere, a differenza di altri momenti storici, vedi gli anni novanta, non mi sembra ci sia, in generale, un grande fermento creativo. Forse è colpa delle sovrastrutture mentali che abbiamo in testa, sia quelle imposte e conformi al sistema sia quelle che, in totale autonomia, ci creiamo da noi; sono diventate così ingombranti da soffocare il processo creativo, e renderlo un meccanico “copia e incolla” delle emozioni. Il risultato è la perdita della forza e dell’intensità, sia nelle parole che nella musica.
marlene Kuntz Dan Solo Cos’è il successo?
Una parola che non vuol dire niente, se non che guadagni bene…
Guardando indietro faresti lo stesso percorso artistico che hai intrapreso o cambieresti qualcosa?
Non toccherei nemmeno una virgola, e non vedo come potrei farlo, dal momento che la vita, la consapevolezza e il percorso artistico sono la stessa cosa, sfaccettature di un meraviglioso mistero.
Ultima domanda: Mi consigli un disco che ascolti ultimamente?
C’è questo bassista con i capelli lunghi che ha appena pubblicato il suo esordio come autore e interprete delle sue canzoni, si chiama Dan e il disco Classe A. Merita proprio, ascoltatelo!

Ringrazio Dan Solo per la sua disponibilità e vi invito a comprare il suo disco. Merita davvero!

Commenti