Pietro Domenico Paradisi, l'intervallo Rai e tutto il resto
Che belli gli intervalli Rai, con le cartoline di tutti i comuni italiani. Ve la ricordate la musica? Io la uso come sveglia e grazie a internet qualche anno fa mi sono appassionata al suo autore, Pietro Domenico per l'appunto.
Pietro Domenico Paradisi
Pietro Domenico Paradisi è un clavicembalista, compositore teatrale e maestro di canto nato probabilmente a Napoli nel 1701 e morto a Venezia nel 1791.
Da vero giramondo Pietro Domenico visse negli anni '30 a Lucca e Venezia per trasferirsi nel 1746 a Londra, città in cui visse a lungo lavorando come insegnante di canto. Seppur considerato un autore minore, all'epoca il Paradisi godeva di una discreta fama; compose le opere teatrali Alessandro in Persia per Lucca (1738), Decreto del Fato (1739), Fetonte (Londra 1747), la cantata Le Muse in gara (Venezia 1738) ed un Concerto per organo o cembalo di data incerta. Tra le sue opere più importanti vi sono le 12 sonate per Clavicembalo che gli valsero un privilegio reale del 28 novembre 1754, cosa piuttosto rara in Inghilterra, che in un certo senso ne tutelava il diritto d'autore. Le 12 sonate si dividono in 2 stili, uno più arcaico, vicino al contrappunto di Durante e l'altro più moderno affine ai contemporanei cembalisti veneziani come Galuppi, Alberti e al gigante Domenico Scarlatti. Le sue sonate, assieme a quelle di Bach e Rutini sono menzionate come maggiore influenza del giovane Mozart.
Da vero giramondo Pietro Domenico visse negli anni '30 a Lucca e Venezia per trasferirsi nel 1746 a Londra, città in cui visse a lungo lavorando come insegnante di canto. Seppur considerato un autore minore, all'epoca il Paradisi godeva di una discreta fama; compose le opere teatrali Alessandro in Persia per Lucca (1738), Decreto del Fato (1739), Fetonte (Londra 1747), la cantata Le Muse in gara (Venezia 1738) ed un Concerto per organo o cembalo di data incerta. Tra le sue opere più importanti vi sono le 12 sonate per Clavicembalo che gli valsero un privilegio reale del 28 novembre 1754, cosa piuttosto rara in Inghilterra, che in un certo senso ne tutelava il diritto d'autore. Le 12 sonate si dividono in 2 stili, uno più arcaico, vicino al contrappunto di Durante e l'altro più moderno affine ai contemporanei cembalisti veneziani come Galuppi, Alberti e al gigante Domenico Scarlatti. Le sue sonate, assieme a quelle di Bach e Rutini sono menzionate come maggiore influenza del giovane Mozart.
Adorabile, elegante e così contemporaneo nella sua epoca, Pietro Domenico Paradisi è uno degli ascolti classici che prediligo negli ultimi anni.
Commenti