Tu che sei di me la miglior parte

Tu che sei di me la miglior parte è un romanzo di Enrico Brizzi e dentro c’è tanta musica. Ho così pensato di condividere le mie impressioni al riguardo qui sul Blog!

Il romanzo

Tu che sei di me la miglior parte di Enrico Brizzi è un romanzo che parla dell’ infanzia e dell’adolescenza di Tommy, avvenute a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 in un contesto simile a quello in cui anche io sono cresciuta.

La storia è ambientata a Bologna ma è piuttosto facile immaginarla in un altro luogo.
Il mio.
Il tuo.
Il filo narrativo è tenuto in piedi da un triangolo amoroso tra lui, Ester e Raul.

Dentro questo libro c’è un mondo ricco, carico di eventi, volti, situazioni, musica, colpi di scena. L’amore appare e scompare ma alla fine torna sempre.

Negli anni ’80 Tommy Bandiera cresce con la mamma. Passa le sue giornate tra i  racconti di viaggio dello zio Ianez, i giochi con gli amici in cortile e la parrocchia. Non possono mancare le prime cotte e la dirompente apparizione di Ester.

Ester mi veniva incontro con passo leggero, a ritmo col respiro del mondo, e mi sentii un verme per essermi riproposto di detestarla… Era come racchiudesse in sé la forza invincibile delle cose all’inizio.

Raul, innamorato anche lui di Ester, è il peggior amico che Tommy potesse incontrare; lo trascinerà in avventure bizzarre, violente, per nulla innocenti.

Pensavo a un’altra lezione che mi era toccato imparare: chi appare fragile finisce per diventarlo davvero, e prima o poi cade vittima degli spietati.

Il triangolo Tommy-Ester-Raul è la cornice alla vita che scorre attraverso gli occhi del protagonista. Tu che sei di me la miglior parte è un affresco dell’Italia anni Ottanta e Novanta tra le festicciole, i concerti, le risse, droga, amore e amicizia.

La verità era che sognavo di avere anch’io una Vespa. Per mia madre era un tabù, ché il professor Shiba era morto in un incidente stradale. Proprio non capiva la situazione, lei. Ero un liceale fidanzato, un giovane ultras e una figura-chiave nell’entourage di una band emergente; nei miei panni, non era più accettabile presentarsi ai rendez-vous ansimanti e accaldati in sella alla Legnano.

Il percorso di crescita simbiotica con amici e amori spesso si interrompe e capita che restino i ricordi.

Una muta di corde in fondo al cassetto.

Un vecchio rullino da sviluppare.

Una manciata di lettere da rileggere un giorno o l’altro.

Consiglio la lettura.

La colonna sonora del libro

Nella pagina facebook di Enrico Brizzi, l’autore ha condiviso lo scorso giugno un post in cui ha pubblicato la colonna sonora del libro.

Il buon cugino Marco Baroncini in arte Barzo, leggendo “Tu che sei di me la miglior parte”, si è preso la briga di censire le canzoni citate e le ha radunate in una compilation su Spotify. Io non lo sapevo, ma sono ben settanta.
Ogni lode, dunque, vada all’uomo che ha reso disponibile la colonna sonora originale del romanzo, e qualche elogio anche al paziente Renzo Giannini – in arte Ianez – che consente all’amico di usare il proprio account. Buon ascolto!

https://open.spotify.com/user/1171629290/playlist/1MPEA5BOo8BIwgDKyICl5y

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