Storia breve e incompleta del Progressive Rock in Sardegna - Seconda parte
Sebbene l'era del Prog italiano non sia ancora finita, nel
1975 si inizia ad avvertire aria di cambiamento. Le band più importanti iniziano
a cercare nuove strade, con Le Orme che si "americanizzano",
alleggerendo e adeguando il proprio sound in "Smogmagica", la PFM
che, dopo il tour negli Stati Uniti ed il relativo live, tenta la strada
dell'internazionalizzazione totale con "Chocolate Kings" ed il Banco
che pubblica per la Manticore di Keith Emerson e Greg Lake un album contenente
in prevalenza vecchi brani riarrangiati
e cantati in inglese. Trip e Osanna non esistono più, i New Trolls sono divisi
tra le loro varie incarnazioni in attesa di riunirsi per dare un seguito a
"Concerto Grosso" e resiste "Il volo", che da alle stampe il
secondo e ultimo album. Riescono ancora a farsi notare le band il cui sound è
maggiormente orientato verso territori Jazz-Rock: Area, Perigeo, Napoli
Centrale, Arti & Mestieri.
In Sardegna, per qualche anno, non vengono
pubblicati dischi, ma i Salis continuano imperterriti a girare per le piazze con
una formazione orfana di Francesco che comprende anche Pino Martini e Salvatore
Garau, successivamente entrambi negli Stormy Six. Del periodo rimangono alcune
registrazioni inedite (ascoltabili in parte nei post del gruppo Facebook
dedicato ai Salis), sorprendenti per qualità e tipologia, essendo costituite da
composizioni prevalentemente strumentali pesantemente orientate ad un Jazz-Rock
progressivo intriso di elementi riconducibili al Folk sardo e improntate ad una
ricerca verso nuove forme espressive, con alcune anticipazioni di quello che
verrà creato pochi anni dopo nel movimento artistico-musicale del Rock In
Opposition (RIO). Di queste registrazioni effettuate in sala prove non verrà
mai realizzata una versione destinata alla pubblicazione. Gli appassionati più
interessati alle forme musicali di ricerca dell'epoca non verranno quindi mai a
conoscenza della finalmente acquisita maturità progressiva dei Salis e di
Tonietto, la cui storia è comunque ancora lontana dell'essere conclusa.
Il Progressive nel 1977 è sottoposto agli attacchi portati
dal disimpegno musicale, tanto che secondo molti è già morto, abbattuto dai giri
di tre accordi del Punk e dalla faciloneria della Dance Music. In Italia, il
numero di dischi pubblicati diminuisce drasticamente e le band storiche cercano
definitivamente di adeguare il proprio stile al passare del tempo. "Storia
o leggenda" delle Orme prosegue il graduale abbandono delle forme
progressive, mentre la PFM si dedica spudoratamente al Jazz-Rock in "Jet
lag". Tra i titoli minori che vengono pubblicati svetta su tutti
"Forse le lucciole non si amano più" della Locanda delle fate, tanto
splendido quanto fuori tempo per stile e musicalità.
Nel fermento sociale, politico e musicale, arriva dalla Sardegna un altro gruppo a farsi strada attraverso il caos creativo. I Cadmo sono un trio costituito da Antonello Salis (anche in questo caso, nessuna parentela con i fratelli di Santa Giusta), Riccardo Lai e Mario Paliano, impegnato nei territori impervi del Jazz-Rock, con enfasi pronunciata nel lato Jazz del genere. La strumentazione indicata nelle note dell'album "Boomerang", pianoforte, contrabbasso e batteria, non lascia dubbi a riguardo. Niente sintetizzatori, quindi, né chitarre e basso elettrici. Eppure la proposta va oltre quella del classico trio Jazz, dato che la componente di ricerca è molto presente nei quattro lunghi brani del disco (soprattutto in "Terra dimezzo"). Questo non può definirsi certamente prog, se non considerando un significato più ampio del termine, ma viene di norma considerato correlato al genere, insieme al successivo "Flying over Ortobene Mount on julyseventy-seven", che accentua l'aspetto jazzato della musica del trio. Antonello Salis avrà in seguito una brillante carriera a livello internazionale, fatta anche di collaborazioni con altri importanti artisti.
Nel fermento sociale, politico e musicale, arriva dalla Sardegna un altro gruppo a farsi strada attraverso il caos creativo. I Cadmo sono un trio costituito da Antonello Salis (anche in questo caso, nessuna parentela con i fratelli di Santa Giusta), Riccardo Lai e Mario Paliano, impegnato nei territori impervi del Jazz-Rock, con enfasi pronunciata nel lato Jazz del genere. La strumentazione indicata nelle note dell'album "Boomerang", pianoforte, contrabbasso e batteria, non lascia dubbi a riguardo. Niente sintetizzatori, quindi, né chitarre e basso elettrici. Eppure la proposta va oltre quella del classico trio Jazz, dato che la componente di ricerca è molto presente nei quattro lunghi brani del disco (soprattutto in "Terra dimezzo"). Questo non può definirsi certamente prog, se non considerando un significato più ampio del termine, ma viene di norma considerato correlato al genere, insieme al successivo "Flying over Ortobene Mount on julyseventy-seven", che accentua l'aspetto jazzato della musica del trio. Antonello Salis avrà in seguito una brillante carriera a livello internazionale, fatta anche di collaborazioni con altri importanti artisti.
moda, e lo fa grazie ai soliti fratelli Salis e allo sconosciuto Pierpaolo Bibbò. Nel giro di due anni, tra il 1979 e il 1980, vengono pubblicati due album tra i più belli prodotti nell'isola. "
A chiudere definitivamente quest'epoca è però il cagliaritano Pierpaolo Bibbò, con un album che si distacca abbastanza dal manierismo legato alla tradizione progressiva. Bibbò lavora per La Strega Records, occupandosi di produzioni musicali di band locali, e nel frattempo elabora il materiale destinato a far parte di "Diapason". L'album viene realizzato in buona parte in maniera naif ed artigianale, con l'aiuto di alcuni collaboratori, sopperendo con l'inventiva alla scarsità di mezzi. Questo permette a Bibbò di sperimentare in tutta libertà soluzioni originali, col risultato che suoni e arrangiamenti appaiono inusuali, come gli pseudo-synth, in realtà assenti, e le parti di chitarra solista registrate rallentate e poi accelerate. "Diapason", un concept avente come tema la ricerca interiore, dimostra la capacità di Bibbò di partire da strutture di base semplici composte da pochi accordi, e di espanderle e rimaneggiarle per ottenere una forma progressiva personale. Anche in questo caso si tratta di un lavoro dal successo commerciale limitato, che però troverà una dimensione di culto inizialmente grazie ai collezionisti e negli anni '90 per i semplici appassionati grazie alla ristampa su CD.
Fine seconda parte
L'ultima puntata sarà pubblicata giovedì 27 novembre alle ore 23:59
Per chi non avesse ancora letto questa è la prima parte 1970-1975
Per chi non avesse ancora letto questa è la prima parte 1970-1975
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