Nusrat Fateh Ali Khan, la voce dell'imperatore
Nusrat is one of the greatest singers of our time. When his singing takes off,
his voice embodies soulfulness and sprituality like no other.
Jeff Buckley
Quand'ero all'Università c'erano i famosi "crediti liberi" che si potevano colmare con attività extra, così ne approfittai e mi iscrissi ad alcuni seminari di musica, tra i quali uno su Nusrat Fateh Ali Khan. Nusrat era un cantante pachistano che portò in giro per il mondo il canto tradizionale del suo Paese, il Qawwali, fondendolo con la musica contemporanea occidentale. Inutile dire che fu amore al primo ascolto.
Cos'è il Qawwali? è un canto sufi tradizionale del Pakistan e della zona indiana, ha origini antichissime e risale al VII secolo; fino a qualche decennio fa potevano cantarlo solo gli uomini. Caratteristica di questi canti è la dimensione di trance, detta wajad, in cui musicisti e pubblico cadono durante i concerti rituali; questa dimensione di estasi è considerata il momento in cui ci si congiunge con Dio. Il gruppo è composto di circa 10 musicisti, solitamente tutti membri della stessa famiglia e tra gli strumenti utilizzati vi sono la tabla, l'harmonium e percussioni di ogni tipo.
Dopo questa parentesi vorrei tornare a Nusrat. Quella sera, mentre lo sentivo cantare mi portò altrove, in mondi lontanissimi, sconosciuti e non stereotipati da allucinazioni collettive, rimasi sorpresa e indifesa davanti a questo spettacolo per la mente che mi entrò dentro e poi ne uscì come uno spirito invisibile. Figlio di un suonatore Qawwali, Nusrat iniziò a suonare la tabla giovanissimo per poi passare al canto, rivelandosi da subito in tutta la sua potenza vocale di ben sei ottave. Il suo primo successo fu Haq Ali Ali una composizione in stile tradizionale ma presto il suo enorme carisma lo portò in tour in Inghilterra e poi a una prima collaborazione con Peter Gabriel con il quale scrisse la struggente colonna sonora de l'ultima tentazione di Cristo film di Martin Scorsese. Dieci anni dopo collaborò con Eddie Vedder in due brani del film Dead Man Walking Ascolta The long Road e con Oliver Stone per la colonna sonora di Natural Born Killers Ascolta. Nusrat pubblicò 5 album con la Real World Records di Peter Gabriel, un'etichetta discografica che promosse la fusione tra il suono contemporaneo e le tradizioni musicali di tutto il mondo, in cui uscendo dagli schemi alternò ai brani tradizionali alcune sperimentazioni come l'album Musst Musst. Suo Grande fan Jeff Buckey lo metteva sempre in cima agli artisti che l'avevano più influenzato nel modo di cantare, dichiarando:
"Nusrat canta come se ogni nota fosse l’ultimo suono da ascoltare prima di morire
e ascoltandolo pare di fluttuare verso il paradiso o cadere all'inferno.
Quella melodia gutturale, passionale e piena di estasi si sprigiona dalla gola di un uomo che è talmente immerso nella musica da non esistere più”.
Potete ascoltare uno stralcio di un concerto in cui Jeff Buckley improvvisa Nusrat.
Nel 1997 ormai molto malato, Nusrat Fateh Ali Khan morì in Inghilterra a soli 48 anni, pare per problemi cardiaci dovuti, a quanto risulta da fonti indiscrete, al suo massiccio consumo di alcool.
Nel 1997 ormai molto malato, Nusrat Fateh Ali Khan morì in Inghilterra a soli 48 anni, pare per problemi cardiaci dovuti, a quanto risulta da fonti indiscrete, al suo massiccio consumo di alcool.
Universalmente riconosciuto come "l'imperatore del Qawwali" Fateh fu il primo ad aprirsi con il suo canto tradizionale verso collaborazioni con musicisti occidentali fondendo la tradizione con melodie contemporanee, il che gli causò oltre agli universali apprezzamenti anche molti nemici tra gli integralisti del canto qawwali; certo è che la voce di Nusrat attraversa i corpi, arriva agli spiriti e li innalza verso l'alto. Qui trovate un'antologia delle sue più importanti collaborazioni.
"When I sing for God, I feel myself in accord with God, and the house of God, Mecca, is right in front of me. And I worship. When I sing for Mohammed, peace be upon him, our prophet, I feel like I am sitting right next to his tomb, Medina, and paying him respect and admitting to myself that I accept his message".
Nusrat Fateh Ali Khan
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